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Registro delle opposizioni: cosa rischiano le aziende e quali le soluzioni

Registro delle opposizioni: cosa rischiano le aziende e quali le soluzioni

Registro delle opposizioni: cosa rischiano le aziende e quali le soluzioni

Registro delle opposizioni: cosa rischiano le aziende e quali le soluzioni

Non solo le aziende che fanno marketing devono mettersi in regola con le norme che disciplinano il Registro delle opposizioni. Ma sono tenute a consultare tutti i mesi il Registro stesso e comunque prima dell’avvio di una campagna per aggiornare le liste di contatti utilizzabili. Di più: le aziende che fanno telemarketing sono invece chiamate alla verifica ogni 15 giorni. E c’è poi un terzo punto da non sottovalutare: la gestione dei consensi al trattamento dei dati. L’iscrizione al Registro delle opposizioni fa cadere tutti i consensi dati in precedenza alle varie società con qualsiasi forma o mezzo.

E se i consensi espressi dopo l’iscrizione al Registro sono validi, non è invece lecita la telefonata fatta per ottenere il consenso per fini di marketing, trattandosi di una chiamata già di per sé promozionale vietata per legge. Infine, per completare la panoramica delle novità, l’iscrizione al Registro non blocca le telefonate dagli operatori con cui si ha un contratto attivo o revocato da meno di 30 giorni.

Registro delle opposizioni: quali sanzioni per le aziende non in regola

Con l’introduzione del Registro delle opposizioni, le aziende che fanno telemarketing e marketing sono quindi davanti a un reticolo di disposizioni a cui attenersi scrupolosamente. Il mancato rispetto delle disposizioni le espone infatti a pesanti sanzioni. Ci pensa l’Autorità Garante della privacy a vigilare sui trattamenti illeciti dei dati. Accertata la violazione, il Garante può irrogare sanzioni pecuniarie fino a 20 milioni di euro o, per le imprese, fino al 4% del fatturato mondiale totale dell’esercizio precedente, se superiore.

Dal punto di vista procedurale, le sanzioni si applicano sia al fornitore del servizio di telemarketing e sia al committente. Detto in altri termini, le aziende che si affidano ai call center devono verificarne affidabilità e serietà. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni vigila sul rispetto di questa disposizione e può applicare sanzioni di più tipo, come quelle pecuniarie appunto, ma anche la sospensione o la revoca dell’attività per violazioni gravi, fino ad arrivare alla reclusione.

Chi si può iscrivere al Registro delle opposizioni?

Al nuovo Registro pubblico delle opposizioni, i titolari possono iscrivere gratuitamente i numeri di telefono fissi e quelli riservati ovvero quelli non presenti negli elenchi pubblici, i numeri di cellulare e gli indirizzi postali.

Quali sono gli effetti dell’iscrizione?

I numeri di telefono e gli indirizzi iscritti al Registro non possono più essere contattati dagli operatori che fanno telemarketing. In pratica, l’intestatario si oppone al trattamento dei dati, tramite chiamate o messaggi – compresi quelli via app – o posta cartacea, per l’invio di materiale pubblicitario o vendita diretta, per ricerche di mercato o comunicazione commerciale.

Lo stop vale anche per gli operatori stranieri e anche quando a comporre il numero non è un essere umano ma un software. L’iscrizione al Registro fa anche cadere tutti i consensi a essere contattati dati fino a quel momento alle varie società, con qualsiasi forma e mezzo.

Da quando opera la tutela del Registro delle opposizioni?

L’iscrizione al Registro delle opposizioni viene effettuata entro il giorno lavorativo successivo al momento della ricezione della richiesta, ma lo stop alle telefonate commerciali indesiderate non opera immediatamente. Questo perché il sistema prevede che gli operatori di telemarketing consultino il Registro mensilmente e comunque prima di avviare una campagna promozionale per aggiornare le liste di contatti utilizzabili. Per le campagne telefoniche, la verifica sul Registro è valida per 15 giorni. Di fatto, dal momento dell’iscrizione occorre attendere che scada il periodo per l’obbligo di consultazione delle liste.

Cosa rischiano le aziende inadempienti?

Se il Garante per la protezione dei dati personali accerta una violazione, può irrogare sanzioni pecuniarie rilevanti: fino a 20 milioni di euro o, per le imprese, fino al 4% del fatturato totale annuo dell’esercizio precedente, se superiore. Se le violazioni sono ripetute, può anche disporre la sospensione o la revoca dell’attività. Peraltro, l’azienda committente è responsabile in solido delle violazioni anche se affida a terzi l’attività di call center.

Ed è in arrivo il Codice di condotta

A rafforzare le tutele nell’ambito del Registro delle opposizioni, c’è il Codice di condotta del telemarketing. Elaborato nel quadro del Gdpr e su invito del Garante della privacy, dalle associazioni rappresentative della filiera del settore, il testo prevede l’introduzione di penali nei contratti in caso di telemarketing illegittimo e la costituzione di un Organismo di monitoraggio, che dovrà far rispettare le regole del Codice, anche tramite ispezioni. Obiettivo del Codice è supportare le imprese che fanno telemarketing e teleselling rispettando le regole

Quali soluzioni per le aziende per essere sempre in regola: adeguamenti e opportunità

L’adeguamento alle norme è un passaggio obbligatorio per le aziende per evitare sanzioni. Ma l’adeguamento è anche una opportunità. Il modulo GDPR Aksilia nell’ambito della piattaforma Aksilia Suite permette alle aziende di identificare quali dati personali vengono elaborati.

Le imprese hanno a disposizione un sistema efficace e sicuro di gestione del ciclo di vita della privacy. Il software aiuta in modo automatico a visualizzare e gestire l’elaborazione dei dati nel tempo. La soluzione GDPR di Aksilia Suite fornisce funzionalità pronte all’uso per ottenere rapidamente valore senza bisogno di consulenza né di configurazione.

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