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Piano Transizione 4.0: quando la parola d’ordine è evoluzione

Piano Transizione 4.0: quando la parola d’ordine è evoluzione

Il Piano Transizione 4.0, approvato nella Legge di Bilancio 2021, è l’evoluzione in tema di politiche industriali del Piano Impresa 4.0, già istituito nel 2018. L’obiettivo è quello di dare grande risalto all’innovazione, all’eco-sostenibilità ed agli investimenti green.
Questo nuovo paradigma punta all’evoluzione del tessuto industriale italiano, affinché possa esplorare i nuovi confini della tecnologia per aumentare la propria competitività ed efficienza.

La base di partenza del Recovery Fund

Progredire verso l’ammodernamento, far crescere le competenze del personale dipendente e sviluppare nuovi prodotti e processi: questi sono gli elementi chiave del Piano Transizione 4.0, il quale si propone come supporto prezioso per le industrie.

Il Piano Nazionale Transizione 4.0 è il primo mattone su cui si fonda il Recovery Fund italiano. L’investimento di circa 24 miliardi di euro è una misura che diventa strutturale per l’Italia, grazie al potenziamento di tutte le aliquote di detrazione e di anticipo dei tempi di fruizione.
Gli obiettivi fondamentali sono due: stimolare gli investimenti privati e fornire risposte concrete alle imprese.

industria 4.0

Le opportunità attive

Le principali misure facenti parte del Piano Transizione 4.0 sono il credito d’imposta per Investimenti in Beni Strumentali, il credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design, il credito d’imposta Formazione 4.0.

Investimenti in Beni Strumentali

Con la Legge di Bilancio 2021, il Credito d’imposta beni strumentali, rispondenti all’ex super/iperammortamento, è stato prorogato per gli anni 2021 e 2022 e prevede nuove aliquote a partire dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021. L’agevolazione fiscale è fruibile in compensazione in tre quote annuali di pari importo, a decorrere dall’anno di entrata in funzione dei beni.


I beni agevolabili

Tra gli acquisti agevolabili rientrano i beni materiali ad alto contenuto tecnologico, come quelli funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale. Vi rientrano, quindi, i sistemi computerizzati, quelli usati per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità, i dispositivi atti all’interazione uomo-macchina.
Per ciò che riguarda i beni immateriali strumentali, fanno parte di questa categoria i software, i system integration, piattaforme e applicazioni anche in cloud computing.
Tenendo conto che è agevolabile anche l’acquisto di beni materiali e immateriali è possibile comprare software, piattaforme e applicazioni non a tema Industria 4.0.

Ricerca, sviluppo, innovazione e design

Il Credito d’imposta R&S è una misura che esiste dal 2015 e attualmente serve per sostenere le imprese negli investimenti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale. L’obiettivo è quello di promuovere l’innovazione di prodotti per garantire la competitività delle imprese manifatturiere. Il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione in tre quote annuali di pari importo, a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello di maturazione. Possono accedere a questa agevolazione tutte le imprese italiane, qualora siano in regola con il Durc e con le normative di sicurezza sui luoghi di lavoro.

Quali sono le attività ammesse?

Possono usufruire di questa opportunità tutte le azioni messe in atto in ambito Ricerca e Sviluppo, come ad esempio la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale, ma anche tutto ciò che comporta una innovazione tecnologica in termini di prestazioni ed ecocompatibilità. Infine, vi rientrano anche le azioni svolte per migliorare il design dei prodotti del settore tessile, moda, calzaturiero, arredo.

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Formazione 4.0


Questa agevolazione del Piano Transizione 4.0 sostiene la formazione, finalizzata alla trasformazione tecnologica e digitale. Con il credito d’imposta è possibile coprire i costi di personale e docenti impegnati nelle attività formative rivolte ai dipendenti.

Cosa puoi fare in ambito Formazione 4.0?

Tutto ciò che viene fatto a livello formativo per consolidare le competenze tecnologiche dell’impresa rientra nelle attività agevolabili secondo la logica dell’Industria 4.0.
Si parla quindi di big data e analisi dei dati, cloud e fog computing, cybersecurity, prototipazione rapida, interfaccia uomo-macchina, manifattura additiva, internet delle cose e delle macchine, integrazione digitale dei processi aziendali.

I cambiamenti temporali delle misure

Le opzioni previste dal Piano Transizione 4.0 hanno subito alcune modifiche anche a livello temporale.
Ad esempio, i nuovi crediti d’imposta sono previsti per 2 anni, mentre la decorrenza è anticipata al 16 novembre 2020. Inoltre, per l’acquisto dei beni strumentali, si può beneficiare del credito anche con il solo versamento di un acconto pari al 20% del totale.

Beni materiali e immateriali

E’ variata anche l’impostazione dei tetti e delle aliquote per ciò che concerne l’aspetto dei beni materiali e immateriali. Si passa dal 6% al 10% per tutti del credito beni strumentali materiali per il 2021; in merito agli investimenti per l’implementazione del lavoro agile, l’aliquota è del 15%.

Beni materiali e Beni immateriali 4.0

Per i beni materiali 4.0, e spese inferiori a 2,5 milioni di Euro presentano una nuova aliquota al 50% per il 2021, che cala al 30% per le spese superiori a 2,5 milioni ed entro 10 milioni. Oltre questo tetto, l’aliquota scende al 10%. Per ciò che riguarda i beni immateriali, il Piano Transizione 4.0 aumenta l’aliquota al 20% e il massimale ad 1 milione di euro.

Ricerca & Sviluppo, Innovazione, Design e Green

Il credito d’imposta per R&S incrementa dal 12% al 20%, mentre per l’Innovazione tecnologica si passa al 10%, così come per la parte di Design. Infine, tutto ciò che concerne l’Innovazione green e digitale, l’aliquota aumenta al 15%.

Formazione 4.0

Secondo il Piano Transizione 4.0, il credito d’imposta Formazione 4.0 è riconosciuto nel biennio 2021 e 2022. Ricordiamo che per il personale dipendente “docente” o “tutor” è previsto un limite di spesa massimo del 30% della retribuzione complessiva annua spettante al dipendente. Nel 2021 sembra essere contemplata la possibilità di eliminare il tetto massimo del 30% e di ampliare le tipologie di spese ammissibili.

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L’occasione del Piano Transizione 4.0 è appetitosa per le imprese italiane che sono alla ricerca di nuovo slancio, complice il momento di crisi determinato dalla pandemia in corso. Le opportunità sono molteplici, ma ognuna di esse ha quale comune denominatore l’ammodernamento dell’attività.

Aksilia ha in sé tutte le professionalità necessarie all’ottenimento dei vantaggi del Piano Transizione 4.0.
Partendo dalla consulenza strategica, può consigliarti le agevolazioni fiscali più adatte al tuo business e consigliarti quali sono le mosse di finanza agevolata da seguire. Forma il tuo personale secondo le logiche 4.0, fai evolvere le tue competenze con i professionisti di Aksilia: non solo crediti d’imposta, ma corsi specialistici di alto livello, che possono far decollare il tuo business.

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