Contributi per le imprese 2021: scadenze e nuovi finanziamenti 2022
Fine anno con il botto per le Pmi italiane. Da qui alla fine dell’anno, il ventaglio delle opportunità di finanziamento tra contributi per le imprese a fondo perduto, bonus, credito d’imposta, bandi e agevolazioni è particolarmente ampio. Ed è destinato ad allargarsi nel 2022 con la proroga già annunciata di alcune misure.
Dagli incentivi sulla Industria 4.0 alla legge Sabatini, dal patent box ai brevetti ai fondi di garanzia fino ad arrivare ai crediti d’imposta su pubblicità e ai bandi Brevetti+ e Marchi+, ecco il panorama aggiornato dei contributi per le imprese nel 2021 con vista al 2022:
Internazionalizzazione: nuove date per i contributi per le imprese a fondo perduto 2021
Ci sono le date della riapertura dei contributi per le imprese a fondo perduto per le Pmi nell’ambito della legge sulle misure a sostegno delle esportazioni italiane. Si tratta della cosiddetta internazionalizzazione. Il Comitato agevolazioni di Simest ha riaperto le agevolazioni accompagnandole dal cofinanziamento a fondo perduto che, tuttavia, non riguarda la patrimonializzazione. Le settimane da segnare sul calendario solo quelle che vanno dal 28 ottobre al 3 dicembre 2021.
A contare è soprattutto la data di apertura dei contributi per le imprese a fondo perduto per l’internazionalizzazione. C’è infatti da credere che le risorse siano destinate a esaurirsi con molta rapidità. In questo contesto Simest supporta le imprese nelle fasi di crescita sui mercati esteri, anche all’interno dell’Unione europea. L’importo massimo del finanziamento è di 800.000 euro destinato alle imprese che esportano beni e prestano servizi all’estero.
Fondo nazionale di garanzia per le Pmi: proroga fino al 31 dicembre
Anche gli enti del Terzo settore possono attingere al Fondo nazionale per le Pmi. Il Fondo nazionale di garanzia è di fatto aperto a tutte le aziende. Dal primo luglio scorso l’entità è stata ridotta, dal 100% al 90% per i finanziamenti fino a 30.000 euro. La durata del supporto economico non può superare i 6 anni. C’è la possibilità per le imprese di avvalersi di un preammortamento di durata fino a 36 mesi.
Fondo nazionale di garanzia di Mediocredito centrale e Garanzia Italia di Sace sono i principali strumenti nazionali che agevolano l’accesso al credito delle imprese. Quasi in contemporanea, dal mese di settembre le grandi imprese possono presentare domanda per l’accesso al fondo da 400 milioni di euro istituito al Ministero dello Sviluppo economico.
Brevetti: nuovo bando con contributi per le imprese da 23 milioni per micro e Pmi
Il bando Brevetti+ è indirizzato alle micro e Pmi italiane. Sul piatto ci sono 23 milioni di euro di contributi per le imprese a fondo perduto concessi sulla base del regime de minimis e dunque per un importo totale che di regola non può sfondare il tetto di 200.000 euro nell’arco di 3 anni. In questo caso il contributo a fondo perduto non supera 140.000 euro e copre l’80% dei costi ammissibili.
Invitalia valuta le domande in ordine cronologico di presentazione fino a esaurimento dei fondi. Ecco quindi che è indispensabile non perdere mai di vista il calendario. Lo sportello è operativo dalle ore 12 del 28 settembre 2021. Il contributo è finalizzato all’acquisto di servizi specialistici che siano:
- correlati e connessi alla valorizzazione economica del brevetto:
- funzionali alla sua introduzione nel processo produttivo e organizzativo dell’impresa.
L’esito istruttorio è comunicato entro 180 giorni dalla data di presentazione della domanda.
Marchi: bando 2021 per le Pmi per le registrazioni nazionali e internazionali
Ammonta a 3 milioni di euro il tesoretto destinato alle micro, piccole e medie imprese che sostengono costi per la registrazione dei marchi. Promotori del contributo Marchi+2021 sono il Ministero dello Sviluppo economico e Unioncamere. L’obiettivo dei contributi per le imprese è il sostegno della tutela dei marchi dell’Unione europea e internazionali con l’acquisizione di servizi specialistici. Domande al via dalle ore 9.30 di martedì 19 ottobre 2021 con assegnazione prioritaria secondo l’ordine cronologico di presentazione.
Le imprese richiedenti devono essere in regola con gli obblighi del Documento unico di regolarità contributiva (Durc) e non avere cause di divieto, di decadenza o di sospensione in base alla vigente normativa antimafia. Così come procedimenti amministrativi in corso connessi ad atti di revoca per indebita percezione di risorse pubbliche. Per essere ammesse ai contributi per le imprese, tutte le spese per le quali le Pmi chiedono l’accesso a Marchi+2021 devono essere state sostenute in data antecedente a quella in cui avviene la presentazione della domanda.
Bonus pubblicità: le nuove date del 2021 e del 2022
Ammonta al 50% il credito d’imposta sul valore delle spese pubblicitarie sostenute da imprese, lavoratori autonomi ed enti non commerciali. Attenzione alle date: gli investimenti ammissibili ai fini dell’attribuzione del bonus pubblicità vanno dal primo gennaio al 31 dicembre 2021. Per il 2022 si considerano le spese dal primo gennaio al 31 dicembre 2022. La domanda per i contributi per le imprese può essere trasmessa dal primo al 31 ottobre 2021 (per il 2021) e dal primo al 31 marzo 2022 (per il 2022).
Dal punto di vista numerico, la soglia di spesa ammissibile è pari a 50 milioni di euro per ogni anno. Se la richiesta sfora questo limite si applica il riparto con riduzione della percentuale ottenibile. Condizione fondamentale per fruire di questa opzione è l’investimento in pubblicità su media iscritti al Registro degli operatori di comunicazione (Roc) e dotati della figura del direttore responsabile. Gestito dal dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della presidenza del Consiglio dei ministri, il bonus pubblicità non è cumulabile con altre agevolazioni fiscali.
Legge Sabatini: riaprono i contributi per le imprese con fondo perduto in una soluzione
Via libera al cumulo con il credito d’imposta per gli investimenti in nuovi beni strumentali nell’ambito della Legge Sabatini. Calcolatrici e fogli Excel alla mano, l’agevolazione può arrivare al 60% del costo sostenuto. Grazie alle nuove risorse finanziarie, pari a 425 milioni di euro – stanziate con il decreto legge numero 99 del 30 giugno 2021 -, ha riaperto lo sportello di accesso all’agevolazione Sabatini.
Le piccole e medie imprese stanno così presentando di nuovo le istanze per accedere al contributo in conto impianti per l’acquisto di beni strumentali per il potenziamento dei cicli produttivi. In questo 2021, l’erogazione del contributo è prevista in una soluzione unica senza tenere conto dell’importo. Inizialmente fissato a 100.000 euro e poi raddoppiato, adesso tutte le Pmi possono ottenere liquidità immediata senza l’applicazione di soglie. Dal punto di vista burocratico significa presentare una richiesta di pagamento unica per l’intera quota.
Industria 4.0: contributi per le imprese fino al 50% per gli investimenti solo entro fine 2021
L’attenzione sugli incentivi legati al piano Industria 4.0 continua a rimanere molto alta e sono 3 le novità da segnalare in questo ultimo scorcio del 2021.
In prima battuta i contributi per le imprese fino al 50% restano in vigore per gli investimenti entro fine 2021. Per il 2022 passano al 40%, al 20% e al 10% del costo. A conti fatti, solo quest’ultima aliquota non è oggetto di riduzione. Provando a sintetizzare:
- Beni materiali non 4.0 (per imprese ed esercenti arti e professioni): 10% per investimenti fino a 2 milioni di euro (15% per investimenti propedeutici al lavoro agile) fino al 31 dicembre 2021; 6% per investimenti fino a 2 milioni di euro dal primo gennaio al 31 dicembre 2022
- Beni immateriali non 4.0 (per imprese ed esercenti arti e professioni): 10% per investimenti fino a 1 milione di euro (15% per investimenti propedeutici al lavoro agile) fino al 31 dicembre 2021; 6% per investimenti fino a 1 milione di euro dal primo gennaio al 31 dicembre 2022
- Beni materiali 4.0 (allegato a, legge 232/2016 per imprese): 50% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, 30% per investimenti tra 2,5 e 10 milioni di euro, 10% per investimenti compresi tra 10 e 20 milioni di euro fino al 31 dicembre 2021; 40% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, 20% per investimenti tra 2,5 e 10 milioni di euro, 10% per investimenti compresi tra 10 e 20 milioni di euro dal primo gennaio al 31 dicembre 2022
- Beni immateriali 4.0 (allegato b, legge 232/2016 per imprese): 20% per investimenti fino a 1 milione di euro fino al 31 dicembre 2022
Con più circolari e risposte, riferite a vari aspetti delle agevolazioni del piano Transizione 4.0, l’Agenzia delle entrate ha quindi sottolineato che un macchinario tecnologicamente avanzato va collocato in un contesto aziendale adeguato. In caso contrario scatta la revoca del beneficio. In buona sostanza, viene a cadere il principio (erroneo) secondo cui è sufficiente che il macchinario acquistato abbia specifiche 4.0 per ottenere l’agevolazione nella misura elevata al 50%.
La terza novità da segnalare riguarda il rischio di esclusione dal bonus Industry 4.0 per i macchinari con funzioni semplici. La circolare del Ministero dello Sviluppo economico del primo agosto 2018 prevede la possibilità di includere tra i beni agevolabili i macchinari con funzioni semplici come le macchine utensili progettate per un unico ciclo di lavoro o per una sola lavorazione completamente standardizzata. La circolare dell’Agenzia delle entrate non richiama però quella precedente del Mise.
Patent box: con avvio nel 2021 istanza entro fine anno
Anche per il 2021 il patent box rappresenta uno strumento nelle mani delle imprese per innovare prodotti e produzioni. Si tratta del regime di tassazione agevolata per 5 anni per i redditi d’impresa derivanti da utilizzo di software protetto da copyright, brevetti industriali, disegni e modelli. Così come di processi, formule e informazioni su esperienze nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili. Per l’attivazione dello strumento del patent box occorre presentare una richiesta all’Agenzia delle entrate di ottenimento del ruling che lo disciplini.
L’alternativa è la procedura automatica fornendo dati standard già individuati dalle stesse Entrate. Le imprese che intendono avviare il patent box nel 2021 devono presentare istanza di ruling entro la fine dell’anno. In questo modo comunicano l’opzione all’interno della dichiarazione dei redditi nel corso del 2022.
Bandi europei, nazionali e locali per finanziamenti a fondo perduto
Se c’è poi un comparto da non perdere di vista è quello dei finanziamenti a fondo perduto. Rientrano nella grande famiglia della finanza agevolata e la tipologia di bandi ed enti erogatori è estremamente variabile. Si va dai fondi europei a gestione diretta e indiretta ai bandi camerali e ministeriali fino ad arrivare agli incentivi con fondi regionali e provinciali. A tal proposito è fondamentale leggere con attenzione tutti i dettagli del bando. Non solo quelli relativi alla scadenza e all’importo messo sul piatto. Ma anche all’ambito di attivazione, sia geografica e sia per settore, così come ai requisiti richiesti alle imprese per la partecipazione.
Le opportunità sono continue e di conseguenza è utile rimanere sempre aggiornati in quanto le risorse sono sempre limitate e quasi sempre assegnate secondo l’ordine di presentazione (al netto del possesso dei requisiti). E anche verificare l’esistenza di un’opportunità che altrimenti passerebbe sotto traccia proprio davanti agli occhi.
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