Decreto Sostegni: guida alle novità economiche del Governo Draghi
Pubblicato da pochi giorni in Gazzetta Ufficiale, il Decreto Sostegni, approvato dal Consiglio dei Ministri, introduce alcune misure a sostegno delle imprese, dei professionisti e dei lavoratori autonomi. Ma non solo. Sono state dedicate risorse anche per la lotta alla povertà, per le politiche del lavoro e per dare nuovo slancio alla campagna vaccinale.
I dettagli della manovra
Il Decreto Sostegni stanzia 32 miliardi di euro, corrispondenti al relativo spostamento di bilancio autorizzato dal Parlamento. Di questi soldi, 11 miliardi sono destinati ai possessori di partita IVA che svolgono attività d’impresa, arte o professione, ma anche agli enti non commerciali e del terzo settore.
Con questa azione sono stati confermati i ristori rivolti alle attività più colpite dalle restrizioni imposte per il contenimento della pandemia.
Come già avvenuto con il Governo Conte, anche in questo caso gli aiuti economici previsti saranno perlopiù a fondo perduto, ma con alcune modifiche.
I criteri
Con il decreto-legge 22 marzo 2021, n° 41, si riconoscono i benefici economici a chi ha registrato passività pari o superiori al 33% degli incassi nei mesi di gennaio e febbraio 2021. C’è un’eccezione per chi ha aperto la propria partita iva a gennaio 2019: indipendentemente dal calo del fatturato, potrà accedere ai contributi a fondo perduto.
Non cambia, invece, rispetto al passato, la modalità di attribuzione dei contributi, proporzionali alle perdite.
Qual è il peso di tali contributi?
Il Decreto Sostegni sancisce che i contributi a fondo perduto siano pari al:
- 20% delle perdite registrate per le imprese e i professionisti con redditi minori a 400 mila euro;
- 15% delle perdite registrate per le imprese e i professionisti con redditi compresi tra 400 mila e un milione di euro;
- 10% delle perdite registrate per le imprese e i professionisti con redditi compresi tra un milione e 5 milioni di euro.
L’ammontare delle risorse stanziate per queste finalità corrisponde a 9,7 miliardi di euro.
I contributi erogati manterranno l’entità di quelli del passato: si parte da una quota minima di 1000/2000 euro fino ad un massimo di 15000 euro. Questi soldi potranno essere usufruiti sotto forma di liquidità oppure come credito di imposta.
Via i codici ATECO
Spariscono, invece, i codici ATECO seguiti dal Governo Conte per la ripartizione dei contributi.
Mario Draghi ha preferito eliminare questo criterio non facendo distinzione a seconda del settore di interesse, ma focalizzando l’attenzione sulle effettive perdite subite a causa del Covid-19, indipendentemente dal codice ATECO. La richiesta di contributi può essere effettuata a partire dal 30 marzo fino al 28 maggio attraverso una pratica telematica sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Gli aiuti per le famiglie
Con questo nuovo decreto sono riservate risorse anche per le famiglie e per gli operatori in prima linea nella lotta al Covid-19, soprattutto per andare incontro alle loro esigenze nella conciliazione necessaria tra il tempo del lavoro e quello privato.
Nello specifico, il nuovo decreto di Draghi prevede lo stanziamento di fondi per il potenziamento degli asili nido e introduce i congedi straordinari retribuiti per i genitori con figli minori di 16 anni, laddove le scuole siano chiuse o debba essere rispettato l’obbligo di quarantena. In questo caso, sarà possibile richiedere il Bonus Babysitter, di cui al momento non si conosce ancora l’entità.
Le novità per il fisco e le tasse
Ci sono novità anche in ambito fiscale.
Il Governo Draghi ha approvato il condono delle cartelle esattoriali fino a 5mila euro. Le regole sono chiare: lo stralcio automatico riguarderà le cartelle dal 2000 al 2010 e per chi ha un reddito imponibile non superiore a 30mila euro.
Questa azione permetterà di avere maggiore tempo a disposizione per chi deve saldare anche il conto della pace fiscale. Infatti, coloro che hanno rate della rottamazione-ter e del saldo/stralcio degli anni 2020 e 2021 vedono spostare in avanti le date fino a luglio e a novembre.
Sottolineiamo che con la sospensione delle cartelle esattoriali dal 1° marzo 2021 fino al 30 aprile 2021, in realtà, non avverrà alcuna sanatoria. Lo stop di un mese, al momento, non è prologo di azioni di condono generalizzate, poiché i contribuenti che hanno un debito con l’Erario dovranno riprendere i versamenti a partire da maggio.
Quello che non sarà condonato
E’ chiaro ciò che non sarà stralciato.
Restano infatti fuori dal condono i carichi affidati all’agente della riscossione per:
• debiti su «risorse proprie tradizionali» dell’Unione europea e all’imposta sul valore aggiunto riscossa all’importazione;
• debiti derivanti dal recupero degli aiuti di Stato considerati illegittimi dall’Unione europea o da condanne pronunciate dalla Corte dei conti;
• multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna.
Facciamo i conti
Schematizzando quanto detto fino ad ora, le risorse previste sono così suddivise:
- 1,4 miliardi di euro per i vaccini;
- 700 milioni per i farmaci e le cure anti Covid;
- un miliardo aggiuntivo per gli enti locali e 600 milioni di euro per le autonomie speciali;
- 800 milioni di euro ai Comuni, che riceveranno anche un ristoro parziale pari a 250 milioni di euro per compensare le mancate delle tasse di soggiorno e del contributo di sbarco.
Il Decreto Sostegni, inoltre, prevede uno stanziamento di fondi anche per le forze di polizia, i vigili del fuoco, la polizia penitenziaria e le capitanerie di porto impegnate nell’emergenza sanitaria da Coronavirus per un totale di 93,3 milioni di euro.
In conclusione
Se hai bisogno di qualche chiarimento in merito al Decreto Sostegni, chiamaci al numero 0583 578787: i nostri consulenti fiscali sapranno rispondere ai tuoi dubbi.
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