Concerie: nuovi contributi a fondo perduto per rinnovare le aziende nel 2022
Arriva l’occasione per le aziende del settore della conceria di rinnovare macchinari, impianti e attrezzature nel 2022.
Non solo, ma i nuovi contributi a fondo perduto messi sul tavolo dal Ministero dello Sviluppo economico coprono anche le spese sostenute per programmi informatici e licenze software. Senza dimenticare i costi per la formazione del personale e l’acquisto di beni immobili e la realizzazione di opere murarie.
Si tratta insomma di un pacchetto completo di finanziamenti a sostegno di un intero comparto. Condizione fondamentale per accedere alla facilitazione economica è la localizzazione in Italia della impresa che richiede l’agevolazione economica. Obiettivo dichiarato della nuova misura è la creazione di progetti in grado di accrescere la competitività delle imprese con ricadute positive sul distretto conciario di appartenenza.
Industria conciaria: quali aziende possono accedere ai nuovi contributi a fondo perduto
Sono pochi ma ben precisi i requisiti richiesti alle aziende conciarie per accedere al nuovo contributo a fondo perduto.
Di fatto sono disposizioni di tipo amministrativo in quanto si tratta dell’iscrizione al Registro delle imprese, della costituzione della sede legale o operativa in Italia e delle regolarità con il pagamento dei contributi. A cui aggiungere, tra l’altro:
- di non essere in liquidazione volontaria;
- di non trovarsi in uno stato di difficoltà al 31 dicembre 2019;
- di aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero dello Sviluppo economico.
Nessuna possibilità di accedere ai nuovi contributi a fondo perduto da parte delle imprese raggiunte da sanzioni interdittive.
Semaforo rosso anche nel caso in cui i legali rappresentanti o amministratori siano stati condannati per i reati che costituiscono motivo di esclusione di un operatore economico dalla partecipazione a una procedura di appalto o concessione. Stessa cosa per le aziende nei cui confronti sia verificata l’esistenza di una causa ostativa ai sensi della disciplina antimafia.
Quali sono le spese finanziate delle concerie italiane
I nuovi contributi a fondi perduto finanziano la realizzazione di programmi di investimento dotati di elevato contenuto di innovazione e sostenibilità.
Includono lo svolgimento di attività di ricerca industriale o sviluppo sperimentale se strettamente connesse e funzionali alle finalità del progetto e non preponderanti nell’ambito del complessivo programma di spesa.
Come anticipato, ammontano a 10 milioni di euro le risorse finanziarie stanziate dal Mise per il comparto dell’industria della conceria. Disposizioni alla mano, le agevolazioni sono concesse sotto forma del contributo a fondo perduto nella misura del 50% delle spese ammissibili.
In questo contesto, i progetti devono essere realizzati dalle imprese nella sede italiana o comunque nell’ambito del distretto conciario di appartenenza.
Dopodiché devono prevedere spese ammissibili tra 50.000 e 200.000 euro. Occorre che garantiscano la sostenibilità ambientale degli investimenti ed essere avviati subito dopo la data di presentazione della domanda di accesso al contributo a fondo perduto e ultimati entro 18 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.
Come fare domanda per accedere ai finanziamenti per le concerie
Come messo nero su bianco nel decreto che disciplina “le modalità di funzionamento del fondo a sostegno dell’industria conciaria e la tutela delle filiere nel settore conciario” – già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale – il contributo a fondo perduto è concesso sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello.
Le aziende interessate sono quindi chiamate a presentare le domande di agevolazione per via telematica a Invitalia seguendo la procedura informatica di cui si resta in attesa dei dettagli. Ci pensa infatti un nuovo provvedimento ministeriale a precisare i termini e le modalità da seguire.
In ogni caso sappiamo già che ogni azienda può presentare una seconda domanda di agevolazione nel caso di rifiuto dell’istanza in esito alla relativa istruttoria.
Cumulo delle agevolazioni per le industrie conciarie e casi di revoca
Le concerie interessate alla facilitazione economica possono cumulare questa nuova agevolazione con altri aiuti di Stato – anche in regime de minimis e quindi per un importo totale che di regola non può sfondare il tetto di 200.000 euro in 3 anni – nei limiti previsti dalla disciplina europea in materia di aiuti di Stato di riferimento.
In questo contesto, l’azienda può subire la revoca delle agevolazioni anche nei casi di:
- verifica dell’assenza o della perdita di uno o più requisiti di ammissibilità;
- false dichiarazioni rese e sottoscritte dall’impresa beneficiaria;
- mancato rispetto dei limiti di cumulo delle agevolazioni;
- apertura di una procedura di liquidazione volontaria o di altre procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
- alienazione o destinazione a usi diversi da quelli previsti nel progetto;
- cessazione o delocalizzazione dell’attività economica agevolata al di fuori del territorio nazionale;
- sussistenza di una causa di divieto in relazione alla normativa antimafia.
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