Comfort Zone e crescita personale
Qualche consiglio dall’ HR Management: oggi parliamo di Comfort Zone e crescita personale.
Nel panorama lavorativo attuale molto spesso sentiamo parlare di zona di comfort e di quanto sia importante andare oltre quest’area per avere prestazioni migliori e più soddisfacenti.
La comfort zone può essere definita come una zona sicura e conosciuta: una sorta di “bolla” caratterizzata da abitudini e da attività che sappiamo fare molto bene. In quest’area ci sentiamo protetti e sperimentiamo bassi livelli di ansia e di stress.
Il fatto di voler stare in una zona conosciuta può sembrare tranquillizzante, ma al tempo stesso rimanere continuamente all’interno di quest’area può voler dire “imprigionarsi” in routine automatiche, che non permettono di migliorarci. In una condizione di totale tranquillità e certezza, infatti, mancano gli elementi per favorire l’apprendimento e le nostre prestazioni possono risultare meno soddisfacenti.
La crescita personale e professionale, infatti, avvengono solo nel momento in cui ci spingiamo oltre ciò che è noto e sicuro, andando verso qualcosa di sconosciuto ed incerto che può anche farci paura.
La crescita avviene nel momento in cui facciamo un passo OLTRE la nostra zona di comfort per andare verso la learning zone, ossia quell’area di apprendimento che ci permette di imparare nuove abilità.
Questo salto necessita di una certa dose di fatica, ansia e anche un po’ di stress, perché decidiamo di metterci in gioco: in questi casi la prestazione migliora, e si rafforza anche la nostra autostima.
E se ci provo e mi va male?
Questa è la domanda che si pongono tutti di fronte al mettersi in gioco verso nuove cose. La risposta potrebbe essere che già solo il fatto di provarci ti permetterà di fare un passo oltre la zona di comfort, rafforzando le tue soft skills. Nel caso vada male, avrai comunque imparato qualcosa dall’esperienza che hai fatto, e da questo punto di partenza potrai provare ad aggiustare il tiro per provarci una seconda volta.
La vera crescita e il vero sviluppo di noi stessi sta nel riuscire ad uscire dalla zona di comfort, mettendoci in gioco e cominciando a sperimentarci poco alla volta.
Proprio quando cominciamo a sentire quel pizzico di ansia o di paura significa che stiamo andando nella giusta direzione che ci permetterà di sviluppare le nostre potenzialità.
Questo “spingersi oltre” deve essere fatto poco alla volta e compatibilmente con quelle che sono le nostre possibilità e attitudini. Muoversi troppo oltre le nostre capacità, infatti, rischia di “farci andare completamente nel pallone”, collocandoci in quella che viene definita la panic zone, ossia quell’area nella quale veniamo travolti dall’ansia al punto tale da bloccarci e non favorire nessuna possibilità di apprendimento.
Perché spesso ognuno di noi tende a rimanere nella zona di comfort?
Perché ci sentiamo sicuri, conosciamo e possiamo controllare tutto ciò che fa parte di quest’area e, spesso, anche perché abbiamo paura. Per vincere una paura dobbiamo essere pronti a correre dei rischi e a concederci anche la possibilità di sbagliare.
Come poter uscire dalla zona di comfort?
Il segreto è semplice: inizia!
Non aspettare che le condizioni siano perfette, non rimandare se non hai tutti gli elementi chiari, prova a cominciare, a piccoli passi, ma provaci. Poi con il tempo potrai migliorare e definire nuovamente altri obietti ai quali non avevi pensato inizialmente.
Cosa c’entra quindi la zona di comfort con il mondo del lavoro?
Possiamo dire che c’è uno stretto collegamento in quanto, oggi più che mai, le aziende cercano persone proattive e flessibili, in grado di adattarsi a nuovi contesti e far fronte alle problematiche quotidiane; questo significa mettersi in gioco e andare spesso oltre la propria area di certezza e sicurezza in cui spesso ci rifugiamo.
Inoltre in un contesto lavorativo in continuo divenire, caratterizzato da innovazione tecnologica, rimanere all’interno della propria area di comfort ci rende maggiormente resistenti al cambiamento e diminuisce la possibilità di adattarci alle richieste aziendali esterne.
Concludiamo, dicendo che il lato positivo della comfort zone è la sua capacità di espandersi: infatti ciò che ci ha reso agitati ed ansiosi ieri, oggi potrebbe essere diventato qualcosa di facile ed abitudinario, in quanto abbiamo imparato a svolgerlo con sicurezza e con ottime prestazioni. A questo punto siamo quindi pronti a concentrarci su qualcosa di nuovo che ci permetta di andare ancora una volta oltre la nostra nuova zona di comfort.
L’obiettivo per la crescita personale deve essere quindi quello di espandere, poco alla volta, la zona di comfort, imparando a gestire sempre più attività e situazioni quotidiane che fino a poco tempo prima erano fonte di ansia e paura.
Ti auguriamo di fare un buon salto… oltre la tua area di comfort!
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