Fondo Impresa Donna 2021, nuovi incentivi per l’imprenditoria femminile: regole e procedure

Se ne parlava da circa 8 mesi, ma finalmente regole e procedure del nuovo Fondo Impresa Donna 2021 hanno preso forma. Sul piatto ci sono sin da subito 40 milioni di euro fra contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati destinati a sostenere economicamente progetti per l’imprenditoria femminile. Non solo di società, ma anche di professioniste e lavoratrici autonome.
Si tratta solo di un importo iniziale rispetto ai 400 milioni di euro complessivi per la creazione di aziende guidate da donne nell’ambito della missione “Inclusione e coesione” del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Contributi disponibili e spese ammesse con il Fondo Impresa Donna 2021
Il decreto Fondo Impresa Donna 2021 distribuisce gli interventi per le imprese femminili in più assi:
- nascita e consolidamento, a cui sono assegnati 32,5 milioni;
- diffusione della cultura imprenditoriale e formazione, per cui sono previsti 6,2 milioni;
- gestione della misura affidata a Invitalia con la disponibilità di 1,3 milioni.
Ancora più nello specifico, le agevolazioni finanziano la nascita o il consolidamento dell’impresa. Nella prima rientrano i contributi a fondo perduto che, entro spese ammissibili di 100.000 euro, coprono l’80% fino a 50.000 euro. La quota sale al 90% nel caso delle donne disoccupate. Se il programma prevede spese per una cifra tra 100.000 e a 250.000 euro, la copertura economica si riduce al 50%.
Invece nel caso di consolidamento dell’impresa, le agevolazioni sono pari al 50% come fondo perduto per le aziende nate da 1 a 3 anni e per un altro 50% come finanziamento agevolato di 8 anni a tasso zero, fino all’80% delle spese ammissibili. Se l’impresa ha più di 3 anni le spese di capitale circolante sono agevolate con il fondo perduto, quelle di investimento con il finanziamento agevolato.
Il pacchetto delle agevolazioni del nuovo Fondo Impresa Donna 2021 si completa con il voucher fino a 5.000 euro da investire in assistenza tecnica e di gestione dell’impresa.
Destinatari Fondo Impresa Donna 2021: a chi spetta

I comparti finanziati sono l’industria, l’artigianato, la trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo, per programmi di investimento da realizzare entro due anni e con un tetto di spese ammissibili fissato a 250.000 euro per nuove imprese e a 400.000 euro per quelle già esistenti. I finanziamenti dal nuovo Fondo Impresa Donna 2021 sono destinati a quattro categorie di beneficiari:
- cooperative e società di persone con almeno il 60% di donne socie;
- società di capitale con quote e componenti di Cda per almeno due terzi di donne;
- imprese individuali la cui titolare è una donna;
- lavoratrici autonome.
Dal punto di vista fiscale, gli incentivi sono concessi con il regime di esenzione delle regole sugli aiuti di Stato se le imprese hanno i requisiti del regolamento europeo Gber (General block exemption regulation).
In caso contrario secondo le soglie del regime de minimis e dunque per un importo totale che di regola non può sfondare il tetto di 200.000 euro nell’arco di 3 anni.
Quando e come presentare le domande Fondo Impresa Donna 2021
Le domande per accedere al nuovo Fondo Impresa Donna 2021 vanno presentate online attraverso la piattaforma di Invitalia. Il primo criterio per la valutazione è l’ordine di presentazione, il secondo è di merito sul progetto imprenditoriale ovvero sulle potenzialità del mercato di riferimento.
Tra i requisiti richiesti, la sede legale o operativa dell’impresa deve essere costituita da meno di un anno e collocata in Italia. Via libera anche per le persone fisiche che intendono avviare una nuova attività purché ne documentino la costituzione entro 60 giorni dalla ricezione della valutazione positiva della domanda di accesso al finanziamento.
Come spiegato dal Ministero dello Sviluppo economico, “il progetto costituisce un intervento cardine inserito tra le linee di intervento del Mise nel Piano nazionale di ripresa e resilienza nell’ambito della missione Inclusione e coesione”.
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